Comuni
Comune di Torriana
Torriana : informazioni turistiche
Scurghèda oppure e Bórg in dialetto romagnolo è un comune di 1.548 abitanti
STORIA
Torriana è un centro storicamente legato all'emigrazione italiana in direzione della Francia, specialmente verso la Lorena, e prima di tutto verso il comune di Hussigny-Godbrange. Spiccato è l'uso del dialetto romagnolo tanto da aver reso popolare il nome di Hussigny in francese come "Basse - Italie" - e in inglese "Hussigny-little Italy".
DA VISITARE
Dalla Rocca di Torriana è possibile godere di una vista panoramica che comprende la riviera Romagnola, la vallata del Marecchia da Rimini e nell'entroterra fino alla Toscana. Un territorio naturale tanto ricco da essere tutelato: L'“Oasi di Protezione della fauna di Montebello” sede anche dell'Osservatorio Naturalistico Valmarecchia che offre la possibilità a tutti i visitatori di scoprire le bellezze dell'entroterra di Rimini. Nato nel 1993 per la tutela e l’osservazione di una parte del territorio “ad alto grado di naturalità”, dove vivono un gran numero di specie selvatiche di mammiferi, rettili, uccelli e vegetali quali querceti, orchidee, vegetazione di stagno etc..., l’Osservatorio Naturalistico è un centro che nasce con finalità didattiche e scientifiche, all’interno del quale si svolgono attività di ricerca ambientale e sono esposti diversi materiali d’approfondimento di alcune tematiche naturalistiche.
Al suo interno si può ammirare la ricostruzione del fiume Marecchia, dalle sorgenti alla sua foce, con la riproduzione della flora e della fauna corrispondente.
Torriana e Montebello sono anche sede di ristoranti, agriturismi e bed & breakfast nei quali gustare una cucina tipica abbinata ai vini Sangiovese e Trebbiano prodotti il loco. Nato nel 2007 da un corso serale, oggi è una importante realtà sul territorio il Museo-Laboratorio della tessitura, in cui si illustrano le tecniche d i un'arte antica da sempre praticata anche nel territorio dell'entroterra riminese della Valmarecchia. L'arte della tessittura oggi è stata completamente rimpiazzata dalle tecniche industriali perciò compito del museo è quello di tenere vivo il ricordo di quello che era il lavoro paziente di uomini e donne che partecipavano al laboratorio: un museo vivente che rappresenta una delle attività produttive che hanno sostenuto le famiglie e l'economia della vallata per un lungo periodo.
TRADIZIONI E CURIOSITA'
Montebello è noto a tutta Italia per la leggenda di del fantasma di Azzurrina che si svolge nelle stanze del suo castello. La leggenda ha origine da una storia vera. Figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata. Questa in breve è la sua storia che, tramandandosi oralmente per circa 3 secoli, si arricchì di elementi di fantasia. Ma perché se ne parlò tanto? Il motivo si apprende da una Miscellanea di racconti della bassa Val Marecchia, frutto di un gusto seicentesco per le curiosità popolari. La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo fermò così, su carta, il lungo volo di quella che, ormai, era già una leggenda: Azzurrina. "aveva gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini". Da qui dunque deriva il soprannome di Guendalina e la sua suggestione, da un vero fenomeno che, se visto più da vicino, si scopre risultato di una tinta venuta male, perché la bambina nacque, in realtà, con capelli bianchi: albina. La diversità dell’altro è una cosa che non di raro spaventa l’uomo, oggi come un tempo. Il sospetto poi, portato all'estremo, conduce a volte, a credere in estremi rimedi. Eliminare il diverso e con esso ciò che rappresenta, può essere visto come una soluzione. Fu allora, per difendere (o nascondere) la figlia che i genitori le tinsero i capelli, ma il bianco dell’albinismo non trattiene il colore, reagisce al pigmento diventando azzurro. Ecco spiegato lo strano caso e l’appellativo ad esso legato. Eppure, il fascino che ancora esercita sui molti visitatori del Castello, sui produttori di trasmissioni televisive, sui semplici curiosi, rimane riposto nell'arcano. "e si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente da quel sotterraneo cunicolo si faccia ancora sentire". Nel 1990, il Castello è aperto a Museo da appena un anno, ciononostante, la leggenda è già di dominio pubblico. C’è chi si schiera subito a sostenerla ciecamente, chi la contesta, molti la temono, altri la deridono, ma tutti ne parlano. Allora, il 21 giugno di quell'anno, tecnici del suono interessati a tali episodi effettuano le prime registrazioni. Le apparecchiature sono sofisticate. Tutte le frequenze vengono incise. In sede di studio si procede all'ascolto: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono. Anno 1995. Sempre 21 giugno. Nuove registrazioni. Stesso suono. Anno lustro 2000. Ancora 21 giugno. Ancora il solstizio estivo e, ancora, quel suono che si ripete. Ai turisti in visita alla Rocca tutte e 3 queste registrazioni vengono fatte ascoltare. Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci né più né meno che vento e pioggia nel temporale. Il castello propone sia una visita diurna, particolarmente adatta a famiglie e gruppi scolastici, e una notturna. L'ambizione della visita notturna era agli esordi ben diversa dall'utilizzare il "mondo occulto" come messaggio propagandistico. Tale ambizione voleva, al contrario sperimentare il risultato di un contatto, in ambiente chiuso, tra gruppi eterogenei di persone e percezioni anomale. e questa ambizione venne ampiamente soddisfatta. Verso il 1996 infatti, con una mole notevole di materiale di studio selezionato nell'arco di cinque anni, Centri specializzati sul paranormale iniziarono la loro attività parallela di ricerca al castello, con risultati esplosivi. Sia in ambito psicologico che parapsicologico si raggiunse una cascata di informazioni tali da far impallidire i più seriosi esperimenti in ambiente controllato. Ad esempio si raggiunse la deduzione che le percezioni acustico-vocali attribuite ad una delle presenze più note della Rocca, Azzurrina, siano nettamente dissociate da qualunque evento illusorio, allucinatorio, suggestivo o ipnotico nel contesto di un gruppo notturno occasionale in visita al castello; al contrario, in altro contesto, alcuni visitatori occasionali (rarissimi per la verità), producevano una serie di informazioni attendibili su dati archivistici riguardanti la storia di "Guidi di bagno" assolutamente al di fuori di ogni circuito storico conosciuto. In pratica riassumevano date, eventi e fatti, racchiusi dentro antiche pergamene di un archivio privato. La visita notturna, pur mantenendo caratteristiche suggestive comuni alla maggior parte dei visitatori, metteva altresì in grado i singoli di avvicinarsi e a volte compenetrare dinamiche, fenomeni ed eventi anomali così come si presentavano, o più precisamente con immeidato stupore. Durante l'estate del 2000 la visita vanta di un nuovo evento: le percezioni acustico-vocali di Azzurrina vengono definite anche come percezioni acustico-verbali, data una risonanza linguistica riconoscibile nella parola mamma. Gli studiosi sono entusiasti ed i singoli professionisti come medici e psicologi che durante la notte seguono il tour inizialmente con distratto scetticismo. al termine della visita si accalorano nel ridefinire ed arricchire ciò che hanno percepito con nuove proposte ed interpretazioni. Durante la visita si possono ascoltare le ultime registrazioni e vedere le ultime immagini raccolte dal Laboratorio Interdisciplinare della Ricerca Biopsicocibernetica.
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Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diTorriana
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