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Comune di Santarcangelo di Romagna
Santarcangelo di Romagna : informazioni turistiche
A dominio della via Emilia e della piana di fiumi Uso, la cittadina conobbe una frequentazione fin dall'età preistorica. Formatosi probabilmente intorno al Mille, il castrum Sancti Arcangeli fu soggetto a Rimini e fortificato, al pari degli altri centri riminesi, dai Malatesta; nel 1505 passò sotto diretto dominio del papato, che ne infeudò i Pallavicino. Il moderno centro è allineato ai piedi dei rilievi lungo la via Emilia. Il borgo storico, ben conservato, si dispone sul poggio del monte Giove. Il suo impianto urbanistico, cinto da mura e focalizzato sull'emergenza della rocca, è caratterizzato da strade tortuose che offrono scorci panoramici. Si entra nell'abitato da viale Pascoli. Lo scenografico arco trionfale in onore di Clemente XIV introduce a piazza Ganganelli, dove prospetta il neoclassico Palazzo Comunale. In via Montevecchi numero 41, nei locali dell'ex macello comunale, ha sede il MET- Museo degli usi e costumi della gente di Romagna, che conserva una ricca documentazione su storia, economia, lingua e tradizioni artigiane e contadine. Saliti al centro storico, in via Battisti si allineano le Beccherie e la Pescheria, progettate da Eustachio Maggioli; al numero 13, una bottega artigiana conserva un pregevole mangano (pressa a ruota) seicentesco ancora in funzione, utilizzato per la stampa su tela. In fondo al tratto di via Battisti adiacente alle mura, edificate nel XV secolo da Sigismondo Malatesta,è lo Sferisterio -risalente al XIX secolo e creato probabilmente per il “gioco del bracciale”, un rudimentale baseball-su cui prospettano le alte absidi della collegiata; nell'interno custodisce opere di Guido Cagnacci, del Centino e un Crocifisso ignoto riminese. Nel palazzo Cenci, che affaccia sulla bella Piazzetta delle Monache, ha sede il Musas- Museo storico-archeologico, dove sono confluite le più importanti testimonianze storiche e artistiche della città e del suo territorio. La sezione archeologica custodisce reperti e manufatti di produzione locale e preziose fornaci di epoca romana; la sezione artistica presenta un'interessante raccolta di opere di scuola emiliana romagnola del seicento e settecento, tra cui poli tipo di via rovello di un uomo nel Seicento e Settecento, tra cui il polittico di Jacobello di Bonomo del 1385, la Madonna col Bambino fra i Santi Francesco e Giorgio, di Luca Longhi. Per via Pio Massani si raggiunge la Rocca. Imponente, di forma quadrilatera con torri angolari poligonali, fu riformata da Sigismondo Malatesta nel 1447 riducendo a mastio la preesistente torre del Trecento. Scendendo per via Bellaere si giunge in piazzetta Galassi dove sorge la torre del Campanone, in stile neogotico. La Pieve di San Michele Arcangelo, a 1 km da piazza da Ganganelli, in località Acerboli,e raggiungibile percorrendo Via Garibaldi e viale Mazzini, è un edificio bizantino del VI secolo con campanile romanico addossato alla facciata.
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